LA RAGAZZA DEI GIORNI PARI - Mauro Pagliai Editore
Proprio quando al giovane e abile arrampicatore sociale Armando Vega sembra di aver raggiunto i vertici della sua scalata, una serie terribile di eventi negativi lo spinge a compiere un atto disperato. La sua incapacità di togliersi la vita lo induce ad assoldare un killer per ‘farsi suicidare’.
Poi, improvvisamente, gli eventi negativi che hanno spinto il giovane a quella estrema decisione si mostrano non essere più tali e di conseguenza Vega non vuole più morire. Ma intanto l’uomo che ha fatto da intermediario tra lui ed il killer è stato eliminato in un regolamento di conti ed il giovane si ritrova così nel mirino di un sicario psicopatico ed incontrollabile.
Mi sono anche divertito a scrivere alcuni articoli di comunicazione, all’epoca del boom di internet, su di una rivista allora emergente, Web Marketing Tools che mantiene il suo indirizzo web: www.wmtools.com
Il primo articolo si intitolava “La vera storia di Internet City” e paragonava l’avvento di internet alla corsa all’oro di fine ottocento, inizio novecento. Tutti si erano gettati nel nuovo business e mi faceva quasi rabbia che persone assolutamente incompetenti d’informatica e di internet, tenessero seminari, riunioni, scrivessero saggi su cose che non conoscevano direttamente. Fu il periodo, ad esempio, della grande abbuffata dei professori universitari e di tutti quelli che si spacciarono per guru della new economy senza mai averne avuto
esperienze dirette.
La mia ottica era quella di un professionista, responsabile marketing di una società di software bancario che per prima in Italia aveva portato una banca sul web.
Prima di scrivere romanzi, ho avuto l’opportunità di pubblicare alcuni articoli di natura professionale.
Ecco ad esempio un articolo per una prestigiosa rivista di Organizzazione Aziendale di Franco Angeli.
Mi sono trovato ad affrontare in azienda un tema difficile: la valutazione delle risorse. Valutare una risorsa nel terziario avanzato non è agevole. Il tema divenne la tesi di laurea di mio figlio Luigi e poi un saggio metodologico pubblicato da un editore milanese con un titolo non appropriato e non condiviso.
Mentre mi dedicavo a scritti professionali ho anche trovavo il tempo di scrivere uno strano romanzo che non sarà mai pubblicato per la sua particolarità. Si racconta di un’avventura metaforica in cui il protagonista compie un viaggio in sé stesso, cercando di trovare il responsabile della propria non-felicità. Non è facile romanzare un simile tema, nonostante il protagonista venga aiutato nella missione dai suoi eroi dell’adolescenza...
Ecco quindi “La macchina del tempo eonico” esempio di libro archiviato nel cassetto e neppure sul computer visto che quando fu scritto il PC non esisteva ancora...
Mi sento come la piccola fiammiferaia.
E' quasi inverno, fa freddo, è sceso il buio. Si respira già l'aria di Natale. La gente passa nella strada e nessuno compra i miei fiammiferi (libri).
I PRIMI VENTI SECONDI La bozza da distribuire ai miei "magnifici lettori" per la valutazione, è quasi pronta. Ecco la scheda:
Perché Eva Grand, donna dal passato burrascoso, appena uscita dal carcere di Berlino, si lancia in Italia sulle tracce del vecchio partigiano Arnoldo? E Arnoldo, uomo dalle mille vite misteriose, come riesce a manipolare le azioni del giovane Antonio Perez anche dopo essere morto? Cosa cerca Eva e cosa è spinto a cercare Antonio guidato dal perfetto piano post mortem architettato dal misterioso vecchio? Il segreto di Arnoldo è solo un tesoro materiale, oppure è una pesante eredità morale e spirituale che può modificare i crudeli destini di molte persone? Antonio, ragazzo timido e semplice che ha incrociato per caso nella sua vita il vecchio tenebroso, dovrà districarsi suo malgrado tra mille insidie e pericoli contro nemici che arrivano da un tragico passato, per arrivare dove Arnoldo voleva che arrivasse. Nella sua corsa Antonio trova un alleato formidabile nella bella e coraggiosa Pervinca, ragazza dalle mille risorse che lo accompagnerà fino all’epilogo della storia.
Tutto è iniziato da ragazzo, quando leggevo i libri di Robert Shekley e Fedric Brown. Erano romanzi e racconti pieni di fantasia. E così provai a scrivere un paio di racconti e a mandarli a Galassia, allora concorrente di Urania e di Cosmo. Furono pubblicati entrambi e fui contento come un ragazzino può esserlo. Tanto. Nel numero 49 fu pubblicato il racconto "Mondo...ladro" e nel numero 51 "La circumnavigazione dell’universo". Rileggendoli oggi fanno solo tenerezza, ma fu un inizio comunque.
Come tutti i ragazzini che si sono avvicinati alla lettura nell’adolescenza, ho iniziato con Dickens, Mark Twain, Giulio Verne, Luigi Motta che era un Salgari in tono minore. Poi naturalmente Emilio Salgari e tanti altri.
Ma provavo una grande gioia quando veniva a trovarmi mio cognato Cillo, un ingegnere di grande cultura, che mi portava in regalo i libri della sua infanzia.
Spesso si trattava di dispense da rilegare, come le 150 della serie dei Tre Boy-Scouts di Jean de la Hire, uno scrittore francese di grande fantasia e di cui avevo letto uno dei primi libri di fantascienza che mi fosse capitato tra le mani: La ruota sfolgorante.
Poi mio cognato mi consegnò una serie di dispense dal formato gigante, con copertine coloratissime. Erano le dispense di Nick Carter, Petrosino, Lord Lister (Raffles). Tra gli editori c’era il mitico Nerbini di Firenze.
Attività di solidarietà
Quando posso mi impegno in attività di Volontariato per dare una mano alla Misericordia di Firenze e alla Rete di Solidarietà del Quartiere 1, sempre di Firenze.
Mi fece molto piacere nel 2009 fornire un contributo a una bellissima iniziativa della Rete che coinvolse quasi 350 persone, quasi tutti volontari.
Il progetto NovaEtà tendeva a far sì che le varie scuole di moda di Firenze, si impegnassero a realizzare abiti per modelle anziane. Una quarantina di signore dall'età veneranda, ma giovanissime di spirito, accettarono di sfilare con i modelli per loro creati dalle studentesse, in una manifestazione organizzata dai Volontari e ospitata in una grande e nota discoteca fiorentina che accolse per l'occasione quasi 3000 persone.
Per quel progetto mi limitai a fare il fotografo, dilettante, naturalmente. Ho scattato un centinaio di foto relative alle varie fasi dell'elaborazione dei vestiti. Quelle effettuate presso una delle scuole coinvolte nel progetto, il FIT, che ospita studenti di vari paesi, soprattutto ragazze americane, sono risultate molto carine e testimoniano dell'atmosfera di solidarietà che si era creata tra generazioni così distanti tra di loro, nel tempo e nello spazio.
Qui ho inserito le foto della sfilata, non ufficiali e imperfette perché in quell'occasione ero presente come comune spettatore e le foto furono scattate da postazione infelice e senza strumenti adeguati.
Ma esse sono sufficienti a documentare quell'iniziativa che ebbe un grande successo soprattutto dal punto di vista della motivazione nei confronti delle "modelle" spesso ospitate da case di accoglienza per anziani.
- .... La ragazza dei giorni pari: una storia intricata e intrigante, narrata da un autore esordiente (Leo Prina) dalla penna sciolta e non banale. Il protagonista della storia, Armando Vega, è un arrampicatore sociale. Uno di quelli che popolano ogni giorno le pagine dei quotidiani, i racconti delle persone, le immagini dei telegiornali. Ma proprio quando si sente arrivato al vertice, succedono tanti terribili eventi che lo spingono addirittura verso il suicidio. Tuttavia, di fronte a una scelta così devastante, Armando scopre di non possedere il coraggio necessario per l’ultimo passo; decide così, portando all’estremo la sua filosofia a base di soldi, di pagare un killer per farsi uccidere. Da qui in poi i colpi di scena, le retromarce, i personaggi, si accavallano in una corsa incredibile dentro il lato buio delle cose... da IN FORMA Firenze gennaio 2010 - Molto fluido, divertente, ricorda alcuni famosi giallisti americani. Il suo difetto più grande? Essere stato scritto da un italiano. Così è per i lettori del nostro Paese. Comunque spero di essere smentito. Renzo 70 - Mi ha tenuta sveglia fino alle tre di notte...Mi piacerebbe vederlo al cinema. Sarebbe un bel film. Antonina - Un libro che si legge d’un fiato. Molto ben architettato, scorrevole e originale. Un bel libro. Marcia - Il Fato ci mette lo zampino e il libro diventa coinvolgente. Ottimamente congegnato. Aspetto il seguito. Ettore - Per la varietà delle situazioni, ambienti e personaggi, è un libro molto originale e avvincente. Lucky36 - La trovata iniziale, già di per sé originale, si nutre e si sviluppa egregiamente durante il percorso narrativo e produce sorprese... davvero sorprendenti. Com'è d'uopo nei gialli (come si diceva una volta). Le psicologie sono coerenti e i dialoghi plausibili. Insomma, un libro divertente, da gustare dall'inizio alla fine. Renzo Modiano - Non leggo libri gialli da quando avevo circa vent'anni perché le mie letture si orientano prevalentemente sulla saggistica. Ma questo libro l'ho letto. Ho trovato l’idea del romanzo nel romanzo come una ottima applicazione della tecnica della tessitura: l’ordito e la trama si fondono alla perfezione. Il ritmo della narrativa è veloce ed il libro si legge tutto d’un fiato. Ho trovato eleganti, perché discreti, tutti i riferimenti culturali, specialmente l’accenno all’Ombra, killer inaspettato. Mi è piaciuto in special modo la descrizione di quel microcosmo sotterraneo di essere “Figli di un Dio minore” che trasudano umanità. Trovo eccellente il disegno della psicologia dei vari personaggi descritti in maniera da evidenziarne con forte caratterizzazione il loro profilo umano. Dal romanzo si potrebbe ricavarne un film. Per come è scritto è già una sceneggiatura puntuale. Il titolo potrebbe essere quello del libro inesistente contenuto nel romanzo: “L’arroganza del Caso ”. Complimenti sinceri . Gigi E' un giallo avvincente, rapido e coinvolgente. Il lettore sembra essere assorbito dalla storia, esserci dentro, viverla e soprattutto vederla. Lo stile dell'autore, infatti, scatena soprattutto la "percezione visiva" del lettore. Belle ed interessanti le storie dei diversi personaggi ma soprattutto lo "spaccato umano" di alcuni di loro. In tali momenti sembra più un romanzo che un giallo, un vero e proprio "gialloromanzo". A parte alcune coincidenze che talvolta possono sembrare azzardate, la storia fila via liscia, con grande ritmo ed interesse, tanto da essere stimolati nella curiosità del "cosa sta per succedere adesso?" o del "vediamo come va a finire!". Un bel libro da consigliare non solo agli amanti del giallo!! Davide S.